Lo Specchio Rotto by Audree' Nack

Lo Specchio Rotto by Audree' Nack

autore:Audree' Nack
La lingua: ita
Format: epub
Tags: noir, domestic abuse, femicide, narcisist, depression
editore: Audree' Nack
pubblicato: 2021-12-25T00:00:00+00:00


CAPITOLO OTTO

Ripensandoci, a oggi, il finale era già stato scritto. Non mi spiego come la mia ingenuità` potesse impedirmi di sospettare che saresti tornato, dopo che sparisti totalmente dalla mia vita. Mi stupì e devastò all’inizio, vedere come riuscisti ad andare avanti senza pensieri né rimorsi. Senza mai chiamare, scrivere, senza nulla, come se non fossi mai esistita. Ora che avevi lei e il suo profumo così dolce e costoso, non avevi bisogno di nient’altro. Questo pensiero distrusse quel che rimaneva del mio orgoglio e mi fece consumare copiose lacrime, tenendomi sveglia per innumerevoli notti. Per la prima volta, in tre anni, iniziai a odiarti. Trascorrevo notti insonni, sperando mi contattassi, pronta a insultarti e rivelarti quanto in realtà ti trovavo patetico, tu, le tue tute scure che non cambiavi mai, la tua voce perennemente impastata che usavi per rispondere a monosillabi o per sputare critiche e cattiverie su qualunque cosa riguardasse me.

“Sei troppo stupida per essere vera”

“Parlami solo se vuoi un cazzo in bocca”

“A volte, quando dimentico che esisti, divento felice perché non sono stressato”

Sfregavo la mia pelle con furia, lavandomi le mani per minuti interi, facendo docce di ore e ore, sviluppando una dipendenza visiva e tattile dalla creazione di schiuma saponata. Più sfregavo e scioglievo le saponette sul mio corpo, più l’illusione di eliminare abusi e il ricordo di lui, diventava forte. Non importava quanto la mia pelle tirasse, inaridita, sbiancandosi per disidratazione, non ne avevo mai abbastanza. Non potendomi permettere la crema per il corpo mi ritrovavo a tamponare il danno con olio di semi, accarezzandomi, lenta, di fronte allo specchio. Osservare il mio riflesso fiorire, prendere peso arrotondandosi in vita e sul petto, i miei capelli ricrescere più forti e folti, mi diede il coraggio d'iniziare a uscire, passeggiando per il vicinato. Essere baciata dal sole e solleticata dal vento, quotidianamente, ripulì la mia mente. Sedermi al parco e osservare donne sdraiate sull’erba, ridere fra loro, dormire, leggere o mangiare sole o in gruppo, mi riempi` di speranza. Guardavo come camminavano, le scarpe che indossavano, le acconciature e immaginavo le loro vite. Misuravo la distanza tra la loro felicita` e la mia, interrogandomi sulle possibilità che avevo, di diventare come loro. Tornavo a casa e, davanti al mio riflesso, praticavo la loro camminata, gestualità e parlata. Le sentivo vicine, il loro calore e la loro energia trasudavano nella loro bellezza. Tuttavia, per quanto mi sforzassi, sembrava in comune avessimo solo il colore della pelle. L’aspirazione di diventare un modello di donna che non avevo mai avuto, crescendo, divenne la spinta di cui avevo bisogno per alzarmi dal letto ogni mattina e pulire, lavarmi e meditare o semplicemente, uscire. Il tempo scorreva in modo diverso in questa nuova vita, più lento e docile, dandomi la possibilità di assaporare il sole e il suo calore ed essere cullata dalla luna. Fu la luna, cullandomi in quelle notti, a sussurrarmi lezioni d’amore;invitandomi a intime sessioni con me stessa, spingendomi a esplorare ogni petalo della mia orchidea. Le serate



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